“Credo che Wilde non fosse mentalmente responsabile quando scrisse questo stupido e abominevole libretto.”
Alfred, Londra, ★☆☆☆☆
Oscar Wilde goes punk. Detenuto nel carcere di Reading, Oscar Wilde scrive al suo amico e compagno Alfred detto Bosie una lunga lettera in cui ripercorre le tappe del loro rapporto, che lo ha condotto alla rovina. Nasce il De Profundis, considerato la più lunga lettera d’amore mai scritta. Ma è davvero così?
Più di un secolo dopo, all’attore e autore Marco Bianchini viene commissionato uno spettacolo teatrale sull’argomento. Trovandosi in difficoltà di fronte alle richieste del Signore del Teatro, Bianchini mette in scena il processo creativo e di ricerca che lo ha portato a studiare il De Profundis, la vita di Wilde e il suo rapporto con Bosie.
Lo spettacolo diventa così un monologo ipertestuale, dove il De Profundis è solo un pre-testo per parlare di amore, di arte, di vita, svincolando Wilde dall’immaginario che gli è stato cucito addosso.
Dai Sex Pistols a Celine Dion, da Francis Bacon a Sailor Moon, da Lana Del Rey a Batman, dalle riprese video ai personaggi Lego, tutta la cultura pop converge sul palcoscenico per sostenere un discorso multidisciplinare e multimediale che celebra la figura di Wilde e il suo estro infinito.