R.R. è uno spettacolo di spiccato spessore, sensibilità e poesia, fatto di quadri e inquadrature che parlano e toccano lo spettatore, scosso da tanta beltà di immagine. Un capolavoro tra i più apprezzabili nel panorama teatrale.
Federica Sarti, Il Foyer (ilfoyer.it)
Strugge la storia di Rolandina Roncaglia, ai più sconosciuta. Struggono le parole, i movimenti e le musiche. E il tutto passa dalle proiezioni di una videocamera, a inquadrare i particolari, a inquadrare la purezza dell’amore e il sangue che lo sporca, fino a ucciderlo.
Marianna Zito, Modulazioni temporali (modulazionitemporali.it)
R.R. ci trascina per le calli di una Venezia resa bigotta dalla peste. La messa in scena, delicata e struggente, racconta una storia sull’ipocrisia del potere che protegge se stesso, sulla complessità dell’identità di genere, sul bigottismo imperante. Un teatro che emoziona.
Alessia de Antoniis, Globalist (globalist.it)
Marco Duse interpreta con delicatezza il racconto portando il pubblico a identificarsi con la protagonista. Riprese e proiezioni dal vivo, secondo l’estetica ormai consolidata di Farmacia Zooè, amplificano le potenzialità della messa in scena e condensano nell’immagine di una rosa ingigantita sul fondale la bellezza, la forza e la fatale fragilità di Rolandina Roncaglia.
Fernando Marchiori, critico e storico del teatro