Un racconto toccante, una storia di resistenza. Sarajevo, Mon Amour ci inchioda alla sedia.
Giuseppe Distefano, Artribune
Drammaturgia squisitamente politica nel suo miglior significato possibile, e cioè capace di restare ancorata alla realtà storica senza perdere la superiore verità dell’arte e della poesia.
Uno spettacolo raffinato, che rimanda al sotterraneo clima di intolleranza che ci attraversa. Usa con sapienza e abilità diversi linguaggi scenici.
Maria Dolores Pesce, Dramma.it
Un lavoro che conferma l’originalità della ricerca della compagnia veneziana.
Fernando Marchiori, critico e storico del teatro.
Una vicenda che per tutto lo spettacolo avvince, con ritmo, belle trovate di scena, un recitato composto e funzionale che porta il pubblico in un grandissimo silenzio attento.
Renzo Francabandiera, PaneAcquaCulture.it